Nell’ambito della revisione totale della Legge sul trasporto di merci (LTM), il Consiglio degli Stati ha deciso di migliorare le condizioni quadro per il trasporto ferroviario delle merci in Svizzera. Di principio è positivo che siano introdotti strumenti importanti come il «bonus di carico» e le misure di sostegno per il trasporto merci su rotaia. Tuttavia, l'attuale proposta non riesce a rafforzare il trasporto merci su rotaia nel lungo periodo. L'Iniziativa delle Alpi critica in particolare la mancanza di un obiettivo di trasferimento modale ambizioso e vincolante.

Nella riunione odierna, il Consiglio degli Stati si è espresso a favore della promozione del trasporto merci su rotaia. Le misure previste comprendono il sostegno finanziario per il traffico a carri completi isolati (TCCI), rilevante per il sistema, contributi agli investimenti per le strutture di trasbordo, i bonus per i trasportatori e la promozione della migrazione all'accoppiamento automatico digitale (DAC). Queste misure sono passi importanti per il rafforzamento delle ferrovie. Si tratta di una buona notizia anche per il trasporto merci ferroviario transalpino, almeno inizialmente. Secondo l'Ufficio federale dei trasporti (UFT), in assenza di miglioramenti sostanziali delle condizioni quadro e in caso di abolizione della TTPCP, ogni anno almeno 50’000 viaggi supplementari di camion transalpini finirebbero sulla strada. Si tratterebbe di una grave battuta d'arresto per la politica di trasferimento modale della Svizzera, per l'ambiente, per la qualità della vita nelle regioni interessate e per la sicurezza dell'approvvigionamento.

È necessario un obiettivo di trasferimento vincolante

Secondo l'Iniziativa delle Alpi, tuttavia, le risoluzioni del Consiglio degli Stati garantiranno solo il mantenimento dell'attuale quota di trasporto merci su rotaia in Svizzera. Di conseguenza, non sarà possibile compiere un reale progresso nella politica del trasporto merci. Negli ultimi 25 anni, la quota della ferrovia nel traffico nazionale, d'importazione e d'esportazione in Svizzera è diminuita di circa il 5%, scendendo ad appena il 15% (confronto tra il 2000 e il 2018). Questa tendenza negativa deve essere arrestata e deve essere avviata una nuova crescita della quota ferroviaria del trasporto merci. Un obiettivo di trasferimento modale chiaro e vincolante, simile a quello del trasporto transalpino, è necessario per garantire una politica dei trasporti sostenibile, rispettosa del clima ed efficiente dal punto di vista energetico. Tuttavia, manca il coraggio di consentire al trasporto merci su rotaia di svolgere un ruolo maggiore in tutto il Paese.

Adesso tocca al Consiglio nazionale

Le ragioni a favore del trasferimento del trasporto merci transalpino valgono anche per il trasporto interno. Con un'ambiziosa politica di trasferimento modale si potrebbero ottenere notevoli vantaggi economici e sociali: dall'aumento dell'efficienza energetica, alla migliore protezione dell'ambiente e del clima, fino alla maggiore indipendenza energetica. Spetta ora alla Commissione dei trasporti del Consiglio Nazionale portare avanti una più coraggiosa revisione totale della LTM. Un approccio più coraggioso è fondamentale non solo per il trasporto merci in tutto il Paese, ma anche per il trasporto transalpino, dove oltre il 55% dei camion transalpini è già utilizzato per l'importazione, l'esportazione e il trasporto nazionale - e non per il transito.
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