Mendrisio: Pro Alps, Assemblea generale e azione alla Filanda

Mendrisio: Pro Alps, Assemblea generale e azione alla Filanda. Nella foto la nuova Presidente Nara Valsangiacomo. © Ti-Press / Pablo Gianinazzi

«Il cambiamento è possibile – ma va intrapreso assieme»

È da maggio che l’emergente politica ticinese Nara Valsangiacomo è presidente di Pro Alps. Dopo circa 100 giorni in carica, in un’intervista ci rivela il perché del suo impegno a favore della protezione delle Alpi e perché la politica di trasfe- rimento ha urgente bisogno di nuovo slancio.

Nara, già prima di assumere la presidenza eri attiva come membro del comitato e ti impegnavi anche al di là di questo ruolo a favore di soluzioni di trasporto sostenibili. Cosa ti motiva personalmente a dedicarti così intensamente alla protezione delle Alpi?

Sono nata e cresciuta nel Mendrisiotto, una regione meravigliosa, ma fortemente penalizzata dal traffico. Sono un ricordo vivido d’infanzia i teli bianchi che appendevamo alle finestre per protestare contro l’inquinamento atmosferico e le bancarelle per sensibilizzare sul cambiamento climatico. Da allora, la sostenibilità e la volontà di migliorare il mondo in cui vivo mi motivano nel mio impegno per la protezione delle Alpi.

Come unisci le tue radici ticinesi con il tuo impegno per tutta la Svizzera?

Il Mendrisiotto è un punto nevralgico del traffico di transito: mi è stato presto chiaro cosa significa fungere da corridoio motorizzato per il trasporto dell’intera Svizzera e Europa. Tuttavia, il problema non è solo locale e gli effetti negativi riguardano tutta la Svizzera. Sono quindi favorevole a soluzioni globali, affinché anche la prossima generazione possa godere della bellezza delle Alpi. Sono convinta che il cambiamento sia possibile, ma va intrapreso insieme.

«Nessuno vuole più camion sulle strade: Dobbiamo scuotere la politica federale!»

25.08.21_Nara-Valsangiacomo_AktionLSVA
Nara Valsangiacomo

Presidente di Pro Alps

A fine di agosto hai guidato una protesta in Ticino contro i tagli delle FFS. Cosa ti ha spinto a farlo?

Molte decisioni prese a Berna hanno ripercussioni negative sul Ticino. FFS Cargo intende chiudere otto terminal, due dei quali in Ticino. Ciò comporterà la perdita di posti di lavoro e l’arrivo di migliaia di camion in più in una regione che già oggi soffre per il traffico. Non sono spinta solo dal senso di ingiustizia, ma anche dalla convinzione che le soluzioni siano a portata di mano!

Dunque, dalla piazza a Palazzo federale per difendere la protezione delle Alpi!

Dalla manifestazione contro la terza corsia tra Lugano e Mendrisio (PoLuMe) alla raccolta firme contro l’ampliamento dell’autostrada: per me l’attivismo è partecipazione politica! Allo stesso tempo mi impegno nella politica istituzionale: grazie al mio lavoro di consigliera comunale di Coldrerio e di membro del Gran Consiglio ticinese posso dare il mio contributo e lanciare segnali. In qualità di presidente di Pro Alps posso ora difendere in tutta la Svizzera le istanze di una politica dei trasporti sostenibile e confrontarmi con gli attori della politica federale. Le sfide non mancano, ma non manca neppure la volontà.

Sei la nostra Presidente da circa 100 giorni: cosa ti ha sorpreso in questo periodo?

Oltre alle chiare motivazioni politiche, mi ha motivato l’opportunità di lavorare con un team meraviglioso. Perciò non sono sorpresa, ma non manca di entusiasmarmi l’energia e la professionalità con cui collaboratori e collaboratrici portano avanti i nostri obiettivi. A ciò si aggiungono gli incontri con i nostri membri – ad esempio durante l’assemblea generale, il Falò delle Alpi o l’azione per la tassa sul traffico pesante – senza i quali il nostro lavoro non sarebbe po ssibile. Trovo questi scambi preziosi: non vedo l’ora di coinvolgere ancora più persone!

Quali sono i tuoi obiettivi principali come presidente di Pro Alps?

Dobbiamo scuotere la politica federale! Nessuno vuole più camion sulle strade, ma l’inerzia e le misure di risparmio stanno mettendo in secondo piano la politica di trasferimento modale. La ferrovia è la soluzione più sociale e più rispettosa dell’ambiente. È fondamentale mobilitare maggiormente le regioni interessate e coinvolgere le giovani generazioni nella protezione delle Alpi.

Cosa ti aspetti dalla popolazione svizzera in materia di protezione delle Alpi?

Più partecipazione e più riflessione rivolta alla comunità. Tra i principi spesso sbandierati nel dibattito sulla mobilità e non solo, c’è la libertà. Diventa però un principio pericoloso se trascuriamo la nostra responsabilità nei confronti della comunità e dell’ambiente. La libertà di attraversare il Gottardo a basso costo su strada è rapidamente la piaga per chi vive lungo gli assi di transito: nel traffico turistico, come nel traffico pesante.

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