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Una maggioranza del Parlamento non vuole che la Legge sul trasporto di merci (LTM) fermi il ritorno al trasporto su strada. Oggi il Consiglio nazionale ha seguito l’impostazione del Consiglio degli Stati e ha elimitato l’obiettivo di trasporto combinato dalla nuova legge. Pro Alps è preoccupata per questa decisione.

Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale: Il trasferimento dalla ferrovia alla strada è ormai politicamente accettabile. Il Consiglio nazionale ha seguito il Consiglio degli Stati e ha eliminato l’obiettivo di trasferimento modale dalla Legge sul trasporto di merci (LTM), che mirava ad aumentare la quota della ferrovia sul totale dei trasporti. Nemmeno una proposta di compromesso per mantenere stabile la quota delle ferrovie sul totale dei trasporti ha trovato una maggioranza. Ciò significa che l’inversione di tendenza verso un maggiore trasporto merci su rotaia, voluta dalla popolazione, non si concretizzerà. Di conseguenza, la crescita del traffico di oltre il 30% prevista dall’Ufficio federale per lo sviluppo territoriale (ARE) entro il 2050 avverrà in modo eccessivo sulle strade. «La maggioranza del Parlamento non vuole chiaramente impedire che un numero sempre maggiore di camion intasi le nostre strade. Questo è un errore, per la sicurezza degli approvvigionamenti, per una logistica sostenibile e per la protezione dell’ambiente in Svizzera», critica Django Betschart, Direttore di Pro Alps.

La popolazione svizzera vuole più trasferimento

Secondo uno studio della Sotomo condotto nel 2024 sulla congestione del traffico, la stragrande maggioranza (82%) della popolazione ritiene un maggiore spostamento del traffico merci verso la ferrovia come la misura più importante per ridurre gli ingorghi sulle strade. Allo stesso tempo, l’ampliamento delle autostrade è stato respinto col voto del novembre scorso, il che può essere interpretato come un ulteriore segnale a favore di un maggiore spostamento verso la ferrovia. Il Parlamento però ora spiana un’altra via e vuole fare solo il minimo indispensabile per contrastare l’andamento negativo del trasporto merci su rotaia in Svizzera. Già solo negli ultimi anni, la ferrovia ha perso diversi punti percentuali di quota di trasporto a favore della strada nel traffico nazionale, di esportazione e di importazione.

Un passo vanti – ma senza direzione

Non c’è dubbio che l’attuale disegno di legge contenga alcuni cambiamenti importanti, come l’introduzione di un bonus di carico, il sostegno finanziario temporaneo per il trasporto in carri completi isolati (TCCI) e la promozione dell’accoppiamento automatico digitale (DAC). Perlomeno il TCCI non sarà cancellato immediatamente. Un passo avanti, si potrebbe dire. Tuttavia, uno sguardo agli ultimi sviluppi di FFS Cargo, il monopolista del trasporto svizzero, rende Pro Alps molto scettica. Nonostante la prospettiva di un sostegno finanziario da parte del governo federale, FFS Cargo continua a cancellare punti di servizio, ad aumentare significativamente i prezzi e a pianificare il taglio di un quinto della sua forza lavoro entro il 2030, adducendo la sostenibilità economica dei suoi servizi di trasporto. «Gli sviluppi delle ultime settimane hanno chiaramente smorzato il mio entusiasmo per la nuova legge sul trasporto di merci», afferma Django Betschart, «sembra che ii tagli di FFS Cargo e quindi il ritorno al trasporto su strada continueranno».

La Svizzera ha bisogno di un forte trasporto merci sulle rotaie

Per Pro Alps è chiaramente necessaria un’inversione di rotta nella politica di trasferimento modale per l’intera Svizzera. Questo per evitare di sovraccaricare completamente le strade e, soprattutto, per proteggere la popolazione e l’ambiente dagli effetti negativi del traffico pesante. Pro Alps continuerà a fare tutto il possibile affinché il modello di successo della politica svizzera di trasferimento modale nel trasporto merci transalpino venga esteso anche all’intero paese.

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